lunedì 5 ottobre 2009

Un'ONG richiama l'attenzione del CDH sulla situazione critica dei sequestrati a Tindouf









Un'ONG richiama l'attenzione del CDH sulla situazione critica dei sequestrati a Tindouf 23/09/2009

L'ONG, internazionale centro democratico (IDC), ha attirato, martedi, l'attenzione del Consiglio dei diritti dell'Uomo dell'ONU (CDH) sulla situazione critica che vive, da tre decenni, la popolazione marocchina sequestrata a Tindouf, nel sud dell'Algeria, da parte dei separatisti del Polisario.

Intervenendo in nome dell'IDC, nel corso della prima sessione del CDH, Moulay Ahmed Mghizlat, anche membro del Consiglio consultivo reale per gli affari sahariani (CORCAS), ha precisato che questa popolazione presa in ostaggio, è privata dei suoi diritti più elementari e subisce le violazioni dei diritti umani che toccano direttamente la dignità umana.

" La nostra ONG si chiede perché l'Algeria, paese avendo ratificato la dichiarazione universale dei diritti dell'Uomo, non rispetta il quarto articolo (che proibisce la schiavitù), della suddetta dichiarazione che è violata in gran parte sul suo territorio nei campi di Tindouf" , si è interrogato il sig. Mghizlat, ricordando che l'inosservanza da parte di Alger di quest'articolo è stata il tema del documentario " Segregazione del Deserto" , realizzato da due giornalisti australiani.

Questa situazione è anche denunciata da diverse prove di molte persone che hanno potuto fuggire i campi di Tindouf, e che attestano all'unanimità, non soltanto dell'inosservanza del quarto articolo della dichiarazione, ma anche dell'inosservanza degli altri diritti umani fondamentali.

L'IDC, d'altra parte, ha denunciato la situazione alimentare critica delle popolazioni sequestrate, nonostante i molti aiuti umanitari accordati dalla Comunità internazionale. Secondo queste stesse prove, ha deplorato l'ONG, quest'aiuti sono deviati da un'impugnatura di dirigenti del movimento separatista.

Sig. Mghizlat si è anche interrogato sul rifiuto dall'Algeria di autorizzare il censimento delle popolazioni dei campi di Tindouf, che si chiedono se questo rifiuto non va a vantaggio dei dirigenti del Polisario che sopravvalutano le necessità per ottenere sempre più di aiuti destinati, in fine, alla deviazione ed all'arricchimento personale.

L'IDC, d'altra parte, ha sollevato che per deviare l'attenzione su cio che avviene in questi campi,il Polisario tratta l'informazione instrumentalizzando gli arresti di individui nel quadro di fatti diversi.

Sottolineando il rispetto della libertà di espressione e di movimento al Marocco, l'IDC ha citato lo spostamento frequenti all'estero di attivista favorevoli alle tesi separatista, che più è, viaggia con un passaporto marocchino con residenza in Marocco, e ritorna senza essere preoccupati, dopo avere assistito a riunioni a favore del Polisario.

L'ONG ha infine invitato il Consiglio ad incitare l'Algeria da rispettare le convenzioni che ha ratificato ed a proteggere la popolazione che vive nei campi di Tindouf garantendo loro i loro diritti più elementari.





Fonti:

Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net

Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com

Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com

Il portale dello sviluppo sociale nella regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com

Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com

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